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Onno Kleyn scopre che il refosco friulano ora è meno acido di prima.

Onno Kleyn
28 settembre 2023, 16:00

Tanti anni fa visitai una specie di snack bar di carne di maiale a Trieste, Da Pepi. Sotto le luci fluorescenti servono quindici tipi di carne e salsiccia, con crauti come contorno e cren fresca come condimento. Il vino era il refosco, uno sgrassante rosso chiarificante che poteva servire anche per allentare i bulloni incastrati. Roba buona. Oggi sugli scaffali dei vini non troverai mai (più) sapori paragonabili. Un po’ inquietante, dal punto di vista antropologico.

Eppure non è così brutto che il refosco friulano abbia perso i suoi lati più aspri a causa di un sapiente lavoro di vinificazione da allora. Si è scoperto quando ho ricevuto una bottiglia di Borgo delle Oche, da una appassionata, Kees de Heer. I vini friulani sono tra i primi in Italia e questo ci dice lui con piacere attraverso Friulgust, la sua azienda di importazione. Borgo delle Oche, Ganzenoord per comodità in Olandese, ha trasformato l’uva autoctona, il refosco dal peduncolo rosso, ‘dal gambo rosso’, in una vera festa del vino. Il sapore è viola come sembra, mirtilli, more e amarene si contendono gli onori aromatici, e il gusto è favorevole e piacevolmente fresco.

Borgo delle Oche refosco 2018, Friuli Venezia Giulia
Friulgust.nl, € 17,95
Prezzo/Qualità 8

Categorie: 2023